L’esigenza
Il progetto RehabSphere nasce dalla constatazione che l’attuale modello di riabilitazione presenta limiti strutturali: richiede la presenza fisica del paziente in centri specializzati, con costi, tempi e logistica onerosi ed esiti clinici non sempre uniformi perché dipendono da risorse e competenze disponibili in loco. Questa impostazione penalizza in particolare gli anziani, le persone con ridotta mobilità o chi vive lontano dai poli sanitari, alimentando disuguaglianze nell’accesso alle cure e lasciando senza risposta una larga fascia di popolazione che avrebbe bisogno di trattamenti riabilitativi — in Italia circa 27 milioni di persone, a fronte di una dotazione di professionisti e strutture insufficiente.
Il bisogno primario, dunque, è disporre di un sistema che renda la riabilitazione più accessibile, continua e standardizzata, riducendo costi e barriere geografiche e garantendo al contempo feedback immediati e di qualità paragonabile (o superiore) alla terapia tradizionale. RehabSphere risponde a questa esigenza proponendo un ambiente di realtà virtuale con agente intelligente che permette sessioni a distanza, controllo in tempo reale dei movimenti e personalizzazione dei protocolli, così da abbattere i vincoli logistici, aumentare l’engagement dei pazienti e ottimizzare l’impiego delle risorse sanitarie.
Il progetto
RehabSphere rivoluziona la riabilitazione trasformandola in un’esperienza immersiva, personalizzata e fruibile ovunque.
All’interno di un ambiente virtuale fotorealistico, il fisioterapista registra gli esercizi che il paziente riproduce in tempo reale, con la possibilità di scegliere fra modalità multiplayer 1-to-1 o assistita. Un agente intelligente, alimentato da algoritmi di AI / machine-learning, confronta ogni gesto del paziente con il movimento “gold standard” del professionista, calcola la distanza motoria e fornisce istantaneamente correzioni vocali o visuali. Lo stesso agente funge da smart assistant in linguaggio naturale, pronto a rispondere a domande su patologie e protocolli di allenamento.
Per assicurare continuità terapeutica anche in aree rurali o per persone a mobilità ridotta, la piattaforma offre sessioni di teleriabilitazione crittografate che abbattono costi di viaggio, emissioni di CO₂ e differenze qualitative tra centri sanitari. L’architettura integra:
- Computer-vision marker-less per un tracking millimetrico delle articolazioni;
- un data-layer clinico pienamente conforme al GDPR;
- un sistema di gamification che mantiene alto l’engagement e l’aderenza alle cure.
Grazie alla sinergia fra VR immersiva, intelligenza artificiale e servizi cloud sicuri, RehabSphere punta a:
- Potenziare l’efficacia dei trattamenti, con algoritmi di riconoscimento del movimento accurati oltre il 90 %;
- Mettere il paziente al centro, adattando ogni sessione al suo profilo motorio e ai progressi individuali;
- Estendere l’accessibilità nelle zone con carenza di servizi sanitari, riducendo barriere logistiche ed economiche.
Progetto finanziato dal PNRR – Missione 4, Componente 2, Investimento 1.5 “Ecosistemi dell’Innovazione”, Ecosistema I-NEST – Spoke 2 (Health, Food & Lifestyles) – Università di Trento.




